A San Vittore, Bertone comincia a spacciarsi per Della Rovere e subito comprende i rischi della sua posizione: affidato alla stretta sorveglianza del Colonnello Franz, da un lato cerca di conquistarsi la fiducia dei detenuti ‘politici’, dall’altro lato sa che può incorrere in qualche errore o in qualcuno che abbia conosciuto il vero generale. In entrambi i casi lo aspetta la morte: se non collaborerà con Muller le SS lo fucileranno; se verrà scoperta dagli altri detenuti la verità sulla sua identità e il suo ruolo di spia gli spetterà la pena che i detenuti politici assegnavano alle spie: la morte.