Senza studi a far da filtro, con il conduttore che sta fisicamente nel cuore del problema, a rimarcare la scelta della trasmissione di stare comunque dalla parte di chi aspetta risposte e torna poi a verificarne l'esito.
Ma la complessità degli argomenti, la necessità di approfondire, di scoprire e mettere in relazione fra loro situazioni analoghe da Nord a Sud richiede un impegnativo lavoro di indagine.
Così gli inviati costruiscono di settimana in settimana i "pilastri" di ciascuna puntata: inchieste attorno a spinte speculative e manomissioni, al ramificarsi di racket e ecomafie, portando alla ribalta quella illegalità capillare che ha consentito profonde e talvolta irreparabili offese al paese e che nel corso della diretta orientano il confronto.
Senza dimenticare che una delle forze della trasmissione è sempre stata la rete delle redazioni regionali: tutte le sedi Rai hanno negli anni collaborato con Ambiente Italia.
Anzi, da ciascuna redazione la trasmissione ha di volta in volta attinto per collegamenti, servizi, contributi di immagini.
E ci sono colleghi, nelle diverse sedi, che si sono specializzati nelle tematiche ambientali, divenendo "terminali", punti di riferimento, "redattori esperti".
Così lavorano per Ambiente Italia ma quei loro servizi finiscono pure, opportunamente rimaneggiati, nelle diverse edizioni dei tg locali, arricchendoli.
La storia di Ambiente Italia è raccontata in un libro edito da RaiEri a firma di Beppe Rovera.