Nella mitologia greca Poseidone era il dio del mare e delle creature che lo abitano, figlio di Crono (il tempo) e di Rea (la dea della fertilità). Nella loro immaginazione, gli antichi avevano reso con poesia ciò che oggi tutti noi sappiamo: il mare detta i tempi della vita.
Ma come è cambiato il rapporto tra uomo e mare nel corso dei millenni? Quale nuovo equilibrio è necessario affinché questo legame non perda di senso?
Soprattutto il nostro "mare di mezzo", il Mediterraneo, ha rappresentato da sempre non solo una fonte di commercio, ma anche un’opportunità di scambio sociale e umano.
Allo stesso tempo il nostro mare è sempre stato un centro di osservazione: la trasposizione percettiva del navigare verso “terra” racchiude in sé il paradigma dello “sbarco” e dell’ “imbarco”, un concetto di migrazione che è alla base della comprensione profonda delle culture diverse dalla nostra.
Ragionare sul mare e raccontare il mare sono un punto di partenza fondamentale per tramandare alle prossime generazioni un amore che deve essere rinvigorito e risanato, affinché il senso della parola "speranza" abbia ancora un significato quando guardiamo un orizzonte.
Il progetto Poseidone si colloca così come tramite per divulgare e dare spazio al mondo del mare in tutte le sue forme e ponendosi alla ricerca di una rotta verso un futuro migliore.