Evasione - Sbarre
Società
Le vite di alcuni detenuti si intrecciano spesso con la storia e gli eventi del proprio paese. Giovanni Polizzi è il protagonista di una vicenda che nella sua narrazione segue indirettamente il cambiamento dei costumi, l’emigrazione al nord dell’Italia di fine anni sessanta.
Immaginate allora una famiglia siciliana giungere nella Torino operaia di quegli anni, soffermatevi su quali possano essere state le difficoltà di adattamento ad un modello di vita totalmente differente da quello a cui si era abituati. Una famiglia numerosa, un padre forte e presente con valori ben saldi, una madre a cui è delegato il compito importante di gestire la famiglia e la casa.In profondo contrasto con i valori tradizionali impartiti dalla sua famiglia, Giovanni Polizzi inizia a delinquere accecato dal desiderio del “tutto e subito” e dall’ostentazione del denaro facile come contro-valore in un crescendo di rapine, aggressioni e tentativi di omicidio.
Sono anni che si intrecciano con il mutamenti sociali del paese, si avvertono le prime avvisaglie di quei movimenti che porteranno migliaia di giovani, studenti e operai, in piazza con il dito puntato alla luna per evadere da un’Italia ancora troppo ancorata al passato rispetto ai loro bisogni.
Polizzi viene arrestato la prima volta nel lontano 1978 e l’idea di evadere diventa da allora un chiodo fisso: l’occasione si trasformerà in opportunità concreta quando nel 1981 un salto nel mare antistante il carcere dell’Isola d’Elba diventa per lui il tuffo agognato verso la libertà illusoria di una latitanza che durerà quattro anni sino al nuovo arresto con la condanna definitiva a trent’anni.
Da questo momento in poi “evadere” non è più un obiettivo ma diventa un desiderio mentale, un bisogno di fuga sublimato dalla paura di trovare al di fuori del carcere una realtà madre e matrigna.
Un mondo che fa paura forse più della propria vita in cella, in una realtà esterna alla sua in cui la gente comunica con i telefoni cellulari e con internet e non più con il telefono a gettoni. Ancora una volta l’Italia è cambiata e il protagonista di questa storia vive questo mutamento con le lancette ferme a momenti ormai trascorsi da svariati anni senza sapere come interpretare tutte queste opportunità al di là delle mura di cinta del carcere.
Giovanni Polizzi incontrerà Gianluca, un venticinquenne che sogna di evadere con la musica dal disagio della vita e della violenza metropolitana in un paese che ancora una volta fatica a dare ascolto alle nuove generazioni