Molti dei protagonisti del Risorgimento, a cominciare dai Mille di Garibaldi, erano giovani, a volte giovanissimi. Si sono messi in gioco per inseguire un’idea, hanno scelto di impegnarsi per realizzarla. Cos’è rimasto oggi di quella carica d’idealismo e di entusiasmo? Esistono ancora giovani disposti a impegnarsi con altrettanta tenacia? Chi sono, e perché lo fanno?
Per dare risposta a queste domande la Struttura Rai 150, diretta Giovanni Minoli, ha realizzato “I nuovi Mille”, un viaggio alla scoperta delle storie di questi ragazzi, esempi positivi di partecipazione e coraggio, animati da ideali forti e valori profondi nell’anno delle celebrazioni per il centocinquantesimo dell’Unita’ d’Italia.
Con questo programma Federica Cellini, in un lungo percorso attraverso l’Italia, prova a raccontare, assieme a una redazione diffusa di vlogger e video maker, le storie di uomini e donne che, con il loro coraggio e la loro passione, danno speranza alla “generazione precaria”. Un itinerario ideale sulle orme dei giovani che hanno fatto l’Italia, per raccontare le storie di chi oggi potrebbe rendere l’Italia un paese migliore.
Il 13 ottobre, ogni giovedì a mezzanotte e mezza su Rai2, si apre il ciclo di 10 puntate. Ad ogni appuntamento tre storie raccontate dai protagonisti e commentate da storici, intellettuali e artisti.
Federica Cellini è una giornalista della squadra de “La storia siamo noi”, autrice di numerosi documentari e vincitrice del premio Ilaria Alpi e del Prix Italia. Lo scorso anno ha condotto “Citizen Report”.
Gli autori, sono Michele Alberico, Federica Cellini, Massimiliano De Santis, Federico Zatti e Francesca Zingariello. La regia è di Alessandro De Angelis.
La sigla del programma è affidata al rapper napoletano Lucariello, scritta dallo stesso Lucariello, Vittorio Cosma e Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, e contenuta nell’album “I nuovi Mille” i cui proventi sono devoluti alla Fondazione Po.l.i.s, struttura promossa dalla Regione Campania, impegnata ad aiutare i parenti delle vittime innocenti della criminalità