"Ogni osservazione ha bisogno di liberarsi dai codici familiari che porta con sé, ha bisogno di andare alla deriva in mezzo a tutto ciò che non capisce, per poter arrivare ad una foce, dove dovrà sentirsi smarrita. Come una tendenza naturale che ci assorbe, ogni osservazione intensa del mondo esterno forse ci porta più vicini alla nostra morte; ossia, ci porta ad essere meno separati da noi stessi"
(Gianni Celati, Verso la foce)
"Nel nuovo Reich tedesco, gli unici esseri liberi e indipendenti, rivoluzionari nel vero senso della parola, erano gli scrittori della realtà"
(Joseph Roth, Cahiers Juifs, sett.-nov. 1933)
Giornalisti, scrittori, fotografi, viaggiatori offrono una testimonianza delle loro vite di lavoro messe al servizio del reportage. Raccontano i "trucchi del mestiere", il metodo di lavoro, le memorie più significative, le discipline e le indiscipline che cadenzano quella formidabile forma di narrazione - letteraria, documentaristica, visiva - che è il 'racconto dal vero'. Attraverso la voce di grandi narratori della realtà (Mimmo Candito, Giovanni Maria Bellu, Fabrizio Gatti), giornalisti (Pino Scaccia, Giuliana Sgrena, Marina Forti), fotografi (Mario Dondero, Monica Bulaj, Olivo Barbieri), antropologi (Marco Aime), le diverse testimonianze fanno luce su quel nesso efficacissimo che lega, in chi ha il talento di restituirlo, l'esplorare curioso del ricercatore allo sguardo lucido e acuto del testimone.
Una serie di voci a consacrare quella "professione reporter" che sempre più ci è utile per capire il mondo. Una "lezione di sguardo" per orientarci, stimolarci, appassionarci, farci riflettere.